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I Radiodervish chiudono RADICI

Si è conclusa, con l'incontro tra tradizioni raffinate e popolari del mediterraneo, la magica esperienza di "Radici. Glocal Music Fest", il festival di tre giorni tenutosi nel nuovo anfiteatro di Noci. A dar degna conclusione al festival i particolarissimi "Radiodervish" con il loro inconfondibile "cantautorato mediterraneo", divenuto col tempo un vero e proprio ponte tra Europa e Mediterraneo.

In quindici anni di attività, il gruppo ha pubblicato 10 dischi e interagito con alcuni tra i nomi più importanti della musica italiana tra i quali si ricordano Caparezza, Franco Battiato, Jovanotti e Nicola Piovani. I loro sono testi impegnati, profondi, rivolti principalmente a uomini e donne che hanno subito ingiustizie dalla società, spesso della brutalità dell'uomo stesso, persone appartenenti a spazi, culture e tempi differenti che hanno permesso al pubblico presente di conoscere melodie nuove che intrecciano sapientemente Oriente e Occidente.

"Il mediterraneo è un argomento abbastanza esplorato, sembra si sia detto un po' tutto del mediterraneo, soprattutto in questi giorni se ne parla tanto e siamo portati un po' a schierarci, mettere like, scrivere le nostre opinioni su Facebook ecc. - spiega Michele Lobaccaro (basso, chitarra e voce del gruppo), prima di presentare il singolo "Il sogno delle lucciole", che concludendo - Pensiamo che bisogna fare un attimo un passo indietro e cercare di avere uno sguardo meno legato all'urgenza dell'attualità, se no rimaniamo intrappolati in logiche che non ci fanno comp- endere, ma solo soffrire e perdere di vista quelle che possono essere le soluzioni a grossi problemi che stiamo affrontando".

Un enorme successo quello di Titta De Tommasi e del suo "Radici"; un'esperienza che si può dire essere perfettamente riuscita nel suo intento di portare all'attenzione del grande pubblico la musica rappresentativa di quelle minoranze etniche spesso messe da parte.

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